L’Associazione degli Organismi di Formazione a cui aderiscono le Istituzioni maggiormente rappresentative delle Agenzie che operano nelle attività formative finalizzate all’assolvimento dell’obbligo di Istruzione (IeFP), sente forte il dovere di fare osservare che la mancata approvazione da parte della Giunta regionale di Governo dei riaccertamenti sui capitoli di bilancio sta mettendo a dura prova l’intero settore della Istruzione e della Formazione Professionale, non consentendo più la gestione corrente degli impegni assunti e il pagamento degli emolumenti al personale, con il rischio di acuire le già gravi tensioni sociali in atto.

Tuttavia, pur con tutte le difficoltà legate alla riorganizzazione della burocrazia regionale e alle carenze di organico, non ancora risolte, e quelle legate alla situazione politica e pandemica, con altrettanta onestà intellettuale, diamo atto al governo e all’amministrazione di aver saputo interloquire efficacemente con gli uffici ministeriali per utilizzare al meglio le risorse del PNRR, quelle FSE, nazionali e regionali, al fine di avviare – nel più breve tempo possibile – la nuova programmazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di primo, secondo e terzo anno, appena varata. Come pure dei percorsi in apprendistato di quarto anno per il conseguimento del Diploma professionale.

Ogni tentativo dal sapore pre-elettorale, già registrato in queste ore, di fermare o rallentare, anche di un solo giorno, i bandi e il lavoro che tanto faticosamente è stato avviato, sarà un danno grave ed irreparabile volontariamente procurato innanzitutto ai giovani siciliani e alle loro famiglie che hanno dato fiducia alla Regione e a chi per essa opera o esegue un pubblico servizio.

Le Istituzioni formative, se riusciranno in breve tempo a rispondere ai bandi emanati, consentiranno all’Amministrazione regionale di autorizzare l’avvio dei percorsi in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico formativo. Ogni ulteriore, sterile e pretestuosa polemica, agitata solo per interessi di bottega, va stigmatizzata e troncata sul nascere, specie se rivolta a chi come l’Assessore Alessandro Aricò, ha preso le redini di questo ramo dell’amministrazione da pochissimo tempo, pur mostrando da subito ampia disponibilità al dialogo con tutte le parti sociali, adoperandosi nel difficile compito di fare sintesi tra le diverse posizioni.

Alle altre organizzazioni datoriali rivolgiamo l’invito a sospendere l’inutile anzi dannosa attività mediatico/lobbistica per ritornare a svolgere quella più propria dell’antico ma sempre efficace sacro tavolo del confronto, che veda anche il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali, per ritrovare le più ampie convergenze e unità di intenti nel richiedere alle Istituzioni quello che effettivamente serve al comparto, specie adesso che le forze politiche naturalmente apriranno al confronto con la società civile e gli operatori, con l’opinione pubblica e l’elettorato.